Cremazione: cos’è la cremazione e come funziona, conservazione e dispersione ceneri

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La perdita di una persona cara comporta per la famiglia del defunto l’obbligo, tra gli altri, di affrontare l’inevitabile aspetto della sepoltura.

In questa ottica, la cremazione oggi è una pratica in costante crescita in Italia e si propone in modo valido insieme alla tumulazione e all’ inumazione. A rivelarlo, l’associazione di categoria Sefit Utilitalia, i cui dati raccolti (a partire dal 2013), evidenziano nel nostro Paese un aumento del numero di cremazioni pari al 40% rispetto al recente passato.

 

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Il processo della cremazione non è però immediato come si potrebbe banalmente pensare e richiede l’adempimento di importanti passaggi burocratici. Di conseguenza, è importante conoscere le caratteristiche fondamentali di questo processo e le formalità necessarie alla sua realizzazione.

Autorizzazione alla cremazione in Italia

La procedura relativa alla cremazione di una salma, in Italia, è regolata dalla legge 130 del 30 Marzo 2001 la quale ne sancisce l’esecuzione previa autorizzazione dell’ufficiale di stato civile. Questo tipo di sepoltura è possibile solo nel caso in cui il defunto ne abbia espresso chiara volontà mediante le modalità consentite dal legislatore:

  • Testamento valido depositato presso un notaio oppure testamento olografo (scritto cioè di proprio pugno) regolarmente pubblicato e registrato;
  • Dichiarazione verbale espressa al coniuge o ai parenti fino al sesto grado. In questo caso gli interessati devono necessariamente darne rilevanza (con autocertificazione) di fronte all’ufficiale di stato civile e qualora ci fossero posizioni discordanti prevale la volontà manifestata dalla maggioranza dei congiunti;
  • Adesione a una società di cremazione legalmente riconosciuta, mediante il pagamento di una quota di iscrizione e la redazione di un apposito modulo previsto. Con questa modalità è possibile indicare la volontà di far disperdere le ceneri o di affidarle a un familiare o a una persona di fiducia.

Per cremare una salma sono altresì necessari:

  • Certificato necroscopico rilasciato dal Comune o dall’ASL, dal quale risultino accertate le cause della morte. Ad occuparsi di tale incombenza è la stessa agenzia funebre commissionata la quale anticiperà i costi della procedura;
  • Nulla osta del Comune;
  • Ulteriori requisiti richiesti in funzione di normative regionali e comunali.

A chi rivolgersi dopo il decesso

Qualora il defunto abbia manifestato in forma scritta la volontà di sepoltura sotto forma di cremazione o in caso fosse iscritto ad un’associazione riconosciuta dalla legge, i familiari possono rivolgersi all’impresa incaricata del servizio funebre la quale si occuperà del disbrigo di tutte le pratiche burocratiche necessarie ad attivare la procedura presso gli uffici municipali.

In assenza di manifesta volontà del defunto, la cremazione può essere richiesta anche dalla famiglia purché non vi sia un espresso rifiuto (risultante ad esempio dal testamento) da parte della persona estinta. Ciò si rende possibile con istanza in carta libera, debitamente firmata dai parenti sopravvissuti dello stesso grado al cospetto dell’ufficiale di stato civile.

Dove avviene la cremazione

La cremazione deve obbligatoriamente avvenire presso uno dei diversi poli crematori distribuiti su tutto il territorio nazionale e ritenuti idonei dalla normativa in vigore. In virtù del proficuo lavoro svolto da Sefit, oggi è possibile usufruire di una vera e propria mappatura completa e sempre aggiornata degli impianti con informazioni riguardanti:

  • La dislocazione nelle regioni italiane;
  • Le indicazioni di contatto.

Conservazione e dispersione delle ceneri

Le ceneri del defunto, contenute e sigillate in apposite urne cinerarie, possono essere conservate in diverse modalità e luoghi differenti quali:

  • Il cinerario comune dei cimiteri;
  • Le cellette cinerarie;
  • I loculi cimietriali dei camposanti;

La legge, inoltre, consente ai familiari di conservare le ceneri del defunto in casa, tramite affidamento. La procedura prevede apposita verbalizzazione e impone ai congiunti il rispetto di precisi obblighi previsti dalla normativa italiana. Lo scopo è quello di prevenire l’eventuale profanazione dei resti e contestualmente disciplinarne l’accesso al coniuge e ai parenti. Una volta affidata, infatti, l’urna non può essere spostata liberamente dal luogo decretato alla conservazione (soggetto peraltro a periodici controlli della pulizia municipale) se non con specifica autorizzazione rilasciata dagli enti preposti.

Merita un discorso a parte il tema legato alla dispersione delle ceneri, pratica divenuta legale anche nel nostro Paese. Tale procedura può essere esercitata dalla persona incaricata (coniuge, familiare, rappresentante legale, esecutore testamentario, uomo di fiducia, etc.) solo dopo aver ottenuto l’autorizzazione da parte dell’ufficiale di stato civile del comune in cui è avvenuto il decesso ed è consentita in apposite aree dei cimiteri (i cosiddetti “giardini del ricordo”) o in spazi privati all’aperto (mediante concessione dei proprietari). Le singole amministrazioni comunali, adottando specifici e autonomi regolamenti, possono concedere anche la dispersione delle ceneri in natura.

Quanto costa una cremazione

I costi della cremazione si vanno a sommare a quelli già previsti per un funerale completo. L’imposta da pagare, variabile da crematorio a crematorio in funzione del comune di residenza, è regolata da una tariffa ministeriale massima adeguata annualmente in funzione del tasso di inflazione. Per l’anno 2019, la SEFIT (Servizi Funebri Italiani) ha adeguato tale limite a € 511,60 + IVA dopo approvazione del Consiglio dei Ministri. A ciò bisogna aggiungere le spese connesse all’istruttoria della pratica, all’affidamento o dispersione delle ceneri e al servizio funebre.

Cremazione e religione cattolica

La posizione della Chiesa Cattolica nei confronti della cremazione ha subito nel secolo scorso una notevole evoluzione, ufficializzata nel 1963. Secondo quanto stabilito dall’allora Sant’Uffizio e recentemente confermato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, la Chiesa continua a preferire la sepoltura dei corpi poiché con essa si mostra una maggiore stima verso i defunti” precisando che la cremazione non è vietata, a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana”. In merito si sono poste precise condizioni: le ceneri non possono essere disperse nell’ambiente né conservate in gioielli o altri oggetti simili e ne è consentita la custodia esclusivamente in luoghi sacri come chiese o camposanti.

Cremazione a Milano

Il polo crematorio del comune di Milano è situato all’interno del cimitero di Lambrate e si compone di tre forni a gas e due elettrici. Oltre ai requisiti (già descritti) richiesti normalmente per avviare la procedura di cremazione, è necessaria una dichiarazione di un familiare che attesti se il defunto sia stato portatore di particolari apparecchiature mediche, non sempre idonee ai forni del crematorio meneghino. La cremazione, autorizzata dall’Ufficio di Stato Civile, ha un costo pari a € 273,90 a cui va aggiunto il costo dell’istruttoria di € 33,20.

Contestualmente i parenti del defunto possono optare per:

  • Richiedere l’assegnazione di una celletta per ceneri;
  • Affidamento dell’urna cineraria;
  • Dispersione delle ceneri (se presenti i requisiti di legge).