Testamento olografo: requisiti, come si scrive, esempi pratici

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Secondo quanto sancisce e disciplina il Codice Civile italiano in materia di volontà testamentarie, tutti i cosiddetti “testamenti ordinari” devono necessariamente e inevitabilmente essere documentati e formulati in forma scritta.

Fra questi, insieme all’atto notarile e a quello segreto è annoverato il testamento olografo.

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Considerata la complessità e il tecnicismo dell’argomento l’obiettivo è quello di fornire informazioni semplici e chiare su cosa sia e come fare un testamento olografo.

Cos’è il testamento olografo

Il testamento olografo, disciplinato dall’articolo 602 del Codice Civile, rappresenta la forma di scrittura più semplice – e sempre più diffusa – che consente di esprimere le proprie volontà autonomamente senza dover ricorrere alla presenza di un notaio – testimoni compresi – assicurando nel contempo la garanzia di libertà e spontaneità della manifestazione.

La legge è chiara nello stabilire quali siano le peculiarità che definiscono e caratterizzano il testamento olografo. Nella fattispecie, il primo comma dell’articolo sopracitato dispone che l’atto sia “scritto per intero, datato e sottoscritto di mano dal testatore“.

L’ordinamento nazionale prescrive inoltre che il documento, redatto dal legante senza alcun costo, è svincolato da qualsivoglia schema o formula ma ha l’obbligo di rispettare un preciso rigore formale al fine di garantire che dal testamento possano essere dedotte le reali volontà del testatore i cui effetti e adempimenti si producono all’indomani della sua morte determinandone difatti la validità.

Requisiti del testamento olografo

Affinché un testamento olografo possa essere considerato valido in termini giuridici, devono essere rispettati e garantiti i tre requisiti fondamentali richiesti dal Legislatore: l’autografia, la data e la sottoscrizione.

    • Autografia: il testamento deve essere scritto interamente e autonomamente a mano (di proprio pugno, anche in stampatello) dal testatore senza l’ausilio di mezzi meccanici e digitali (macchina da scrivere, computer, etc.) o di soggetti terzi. Il mancato rispetto di quanto appena enunciato determina l’annullamento del documento come sancito dall’articolo 606 del Codice Civile. Questa rigida norma consente al Legislatore di tutelare e salvaguardare le volontà del legante che se espresse in una forma diversa da quella olografa sarebbero facilmente soggette a possibili alterazioni confutandone la veridicità e l’autenticità;
    • Data: come sancito dal terzo comma dell’articolo 602 del C.C. il testamento olografo deve necessariamente essere corredato di data (anch’essa autografica) la quale “deve contenere l’indicazione del giornomese e anno“. Essa assume un ruolo di fondamentale importanza nella costituzione dell’atto in quanto consente di stabilire, in caso di più testamenti, quale sia l’ultimo e l’efficacia del documento stesso. E’ invece irrilevante la specificazione del luogo;
    • Sottoscrizione: il terzo e ultimo requisito (ma non per ordine di importanza) richiesto per la redazione di un testamento olografo valido, prevede che in ogni parte costituente la manifestazione testamentaria deve essere presente la firma in calce del testatore. Generalmente la sottoscrizione consiste nell’apporre nome e cognome, tuttavia la legge consente di poter utilizzare anche uno pseudonimo o vezzeggiativo se questo identifica univocamente la persona in vita;

L’assenza di uno solo dei requisiti sopracitati comporta la nullità del testamento.

Come si scrive il testamento olografo

Poiché la legge non specifica nulla circa il supporto sul quale deve essere formulato il testamento olografico, ciò consente di poter utilizzare liberamente un qualsiasi pezzo di carta (variabile in forma, dimensione e colore) così come materiali quali stoffa, legno, pietra e comunque di consistenza durevole. Il requisito base dell’autografia deve essere sempre rispettato per cui non sono ritenute valide volontà testamentarie incise o scolpite.

Se il documento è costituito da più fogli la norma suggerisce di apporre data, firma, numerandoli al fine di garantirne la corretta consecuzione.

Il testamento deve identificare e specificare quali quote patrimoniali sono destinate ai beneficiari rispettando le quote riservate dalla legge ai così chiamati legittimari (coniuge, figli o ascendenti).

Val la pena ricordare che il testamento è modificabile o revocabile fino all’ultimo istante di vita dal testatore.

Come depositare un testamento olografo

Chiunque rediga un testamento olografo (prodotto per sicurezza in due o tre originali identici) può decidere liberamente di conservarlo a proprio cura in un qualsiasi luogo che egli ritenga opportuno o affidarlo ad un esecutore testamentario.

Il consiglio, però, è quello di depositare il proprio testamento presso un notaio che avrà cura della sua pubblicazione. Ciò per permettere di evitare rischi come lo smarrimento o la sottrazione a fronte di una spesa di circa 300 euro ma che non supera mai le 500 euro. Il deposito del documento presso il Notaio può essere esercitato solo ed esclusivamente dal testatore.

Esempio di testamento olografo

Di seguito due esempi di testamento olografo corretto:

Io sottoscritto Mario Rossi nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, revoco ogni precedente disposizione e, fatti salvi i diritti che la legge riserva agli eredi legittimari, nomino mio erede universale mio figlio Federico disponendo che alla mia morte tutti i beni mobili ed immobili di mia proprietà vadano a lui ad eccezione della casa in cui abito per la quale dispongo che a mio figlio vada solo la nuda proprietà lasciando invece a mia moglie Clara l’usufruttuo.

Lascio inoltre a mia nipote Monica la macchina e i buoni fruttiferi postali a me intestati.

Roma, 12 giugno 2017

Mario Rossi

Oppure:

Roma, 15 settembre 2015.

Io sottoscritto Mario Rossi dispongo delle mie sostanze per il tempo in cui avrò cessato di vivere con il presente testamento olografo.

Istituisco miei eredi universali in tutto il mio patrimonio ed in quote uguali i miei figli Luigi Antonio e Massimo.

Lego alla mia domestica Giulia il mio orologio di marca Rolex modello Daytona.

Al mio amico Antonio Bianchi lego la somma di euro 50000 da prendersi dal mio patrimonio.

Lego a mia nipote Francesca il mio quadro dell’autore Giuliani.

(sottoscrizione di Mario Rossi).

Diffusione del testamento olografo in Italia

Non esistono ad oggi ricerche o dati certi circa l’utilizzo e la diffusione del testamento olografo in Italia.

Considerate però la non difficile redazione dello stesso e i costi praticamente nulli che ne derivano, rappresenta senza dubbio una delle formule più utilizzate per trascrivere le proprie volontà testamentarie.

Per quanto detto, dunque, tale opzione rappresenta una valida alternativa al classico testamento ordinario redatto presso i notai.