Funerale per persona morta all’estero: cosa occorre fare per il rimpatrio dell salma

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Nel caso in cui un cittadino italiano perda la vita mentre si trova all’estero, per lavoro o per motivi personali, cosa deve fare la famiglia?

Se già per i decessi in territorio nazionale, organizzare un funerale può essere complicato, sia a livello emotivo sia a livello di burocrazia, a maggior ragione in un Paese straniero i famigliari del deceduto potrebbero essere spaesati e non sapere da dove iniziare.

Quali sono le procedure burocratiche da rispettare, quali i primi passi da compiere? Quali sono gli uffici competenti da contattare, quali le procedure da seguire per chiedere il nulla osta al rimpatrio della salma? In che lingua presentare i documenti?

Ecco le istruzioni da seguire per organizzare un funerale per una persona morta all’estero. Si tratta della procedura valida sia per gli italiani deceduti mentre si trovavano all’estero per un breve periodo, come ad esempio per una trasferta di lavoro o una vacanza, sia per coloro che invece vi erano residenti, e che all’estero avevano ormai la loro “prima casa”.

Indipendentemente dal caso specifico, il consiglio è quello di affidarsi ad un’agenzia di pompe funebri italiana con competenze o contatti all’estero, in modo che possa guidarvi e accompagnarvi in questo doloroso percorso, cercando di non renderlo più impegnativo di quanto già non lo sia. Un’agenzia competente saprà sollevare famigliari e amici dalle incombenze più complicate. 

 

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Cosa fare in caso di decesso di un cittadino italiano all’estero

Quando il decesso di una persona cara avviene all’estero, se si desidera avviare la procedura per il rientro del corpo in Italia, per prima cosa è necessario contattare l’Ambasciata italiana locale o il Consolato Generale del Paese in cui ci si trova e comunicare il decesso all’estero del cittadino italiano. Le procedure possono essere avviate dai congiunti o dal convivente della persona deceduta, che potranno effettuare la richiesta del nulla osta che verrà rilasciato dalla Prefettura del paese straniero in cui ci si trova.

Saranno le Rappresentanze consolari a fornire supporto, assistenza e consulenza ai congiunti del defunto in caso di rimpatrio di salme di cittadini italiani deceduti all’estero. Questi uffici si occupano di chiedere l’autorizzazione al Comune italiano per la sepoltura della salme e di rilasciare la documentazione necessaria.

Solo l’Ambasciata italiana o il Consolato Generale, infatti, potranno emettere il cosiddetto passaporto mortuario, ovvero il documento necessario per il rimpatrio della salma. Il passaporto mortuario attesta che la salma è stata trattata nel rispetto delle norme igienico-sanitarie di sicurezza, e assicura l’assenza di malattie infettive e di natura endemica.

Come avviene il rimpatrio della salma e quali sono i documenti necessari

Per trasportare una salma, anche solo da un Comune all’altro in territorio nazionale, ci sono delle norme ben precise da rispettare. A maggior ragione, questo vale, quando il trasporto avviene da uno Stato ad un altro. È quindi doveroso, per prima cosa, pensare ai documenti necessari.

Anche in caso di decesso all’estero, per un cittadino italiano la morte deve essere trascritta in Italia. Per procedere alla trascrizione è necessario presentare l’atto di morte (in originale). L’atto di morte è emesso dall’Ufficio di Stato Civile competente, che si occuperà di legalizzarlo e tradurlo.

Inoltre bisognerà presentare la documentazione che attesti la cittadinanza del defunto. E quindi, sono documenti ammessi: la carta d’identità, oppure il passaporto italiano, oppure il certificato di cittadinanza italiana.

Se la persona deceduta risiedeva in pianta stabile in quel paese ed era iscritta nello schedario consolare, cioè all’elenco dell’AIRE degli italiani residenti all’estero, non sarà necessario presentare carta di identità o passaporto del defunto, in quanto i documenti saranno presenti negli archivi dell’AIRE.

In alternativa, si potrà presentare l’atto di morte, legalizzato e tradotto, direttamente al Comune italiano di residenza del defunto.

Se il Paese in cui si trova il defunto è tra quelli che hanno aderito alla Convenzione di Vienna dell’8 settembre 1976, non sarà necessario provvedere alla legalizzazione e alla traduzione dell’atto, poiché in questi Paesi è utilizzato un modulo plurilingue. Oltre all’Italia, tra i Paesi in questo elenco ci sono alcuni dei nostri “vicini”, come Svizzera, Austria, Francia. Ci sono alcuni paesi europei come Germania, Portogallo, Belgio, Romania, Slovacchia, Repubblica Ceca. Ci sono inoltre alcuni paesi europei ed extraeuropei: Repubblica Democratica del Congo, Turchia, Cile, Egitto, Messico.

Infine, sarà necessaria l’autorizzazione del Comune italiano in cui è diretta la salma, dove avverrà la sepoltura o dove avverrà la tumulazione delle ceneri. In ogni caso, è necessario avere il documento che attesti la possibilità di spostare la salma, il passaporto mortuario.

Una volta sistemati gli aspetti burocratici, si può procedere al rimpatrio della salma. Questo potrà avvenire per via aerea, via mare o con trasporto su strada per mezzo di un carro funebre. Quando la salma sarà arrivata in Italia, all’aeroporto di destinazione dove vengono espletate le pratiche di sbarco salma, piuttosto che al domicilio della famiglia, si può organizzare un funerale per una persona morta all’estero. Ci si può affidare alla stessa agenzia che ha seguito il rimpatrio della salma, oppure scegliere una organizzazione diversa, di fiducia piuttosto che presente sul proprio Comune di residenza.

Per quanto riguarda i costi da sostenere per il trasporto della salma, questi variano a seconda della distanza da percorrere e del mezzo di trasporto scelto. Il consiglio, inoltre, è quello di non effettuare prenotazioni aeree o di altri mezzi di trasporto fino a quando non si è in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie, poiché potrebbe essere necessario qualche giorno.

Come si svolge il rimpatrio delle ceneri dall’estero

Nel caso che il corpo del defunto sia stato cremato, è possibile anche organizzare il rimpatrio delle ceneri, che potrà avvenire per via aerea, via mare o con trasporto su strada, sempre previa autorizzazione al Comune italiano per la tumulazione e rilascio del passaporto mortuario.

I costi, anche per il trasporto delle ceneri, possono variare a seconda di diversi fattori influiscono sul prezzo. Tra questi citiamo, ad esempio, le tariffe del paese in cui avviene il decesso, i chilometri di distanza da percorrere, i diritti da pagare nello stato estero in cui avviene il decesso.