Certificato di morte: costo, dove si richiede, l’autocertificazione

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La morte è indubbiamente uno dei temi più delicati e dolorosi legati alla nostra esistenza. La perdita di un proprio caro o di una persona importante è un’esperienza che chiunque vorrebbe allontanare e respingere con le proprie forze. Tuttavia essa rappresenta una delle fasi inevitabili della nostra vita e in quanto tale va affrontata reagendo alla misera fragilità umana.

Purtroppo anche una circostanza feroce e inesorabile come la morte porta con se il disbrigo di una serie di necessarie incombenze burocratiche. Tra esse val la pena ricordare l’importanza della richiesta del certificato di morte, fondamentale nella gestione dei rapporti tra privati e/o con le Pubbliche Amministrazioni. In taluni circostanze questo documento può essere sostituito dall’autocertificazione.

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Ma in cosa consiste il certificato di morte? Come e dove si richiede e quanto costa il certificato di morte? E’ quanto mai doveroso far luce sull’argomento cercando in maniera semplice e intuitiva di realizzare un vademecum che possa essere utile laddove fosse necessario dotarsi di questo documento.

Cos’è il certificato di morte

Il certificato di morte è un’attestazione rilasciata, su specifica richiesta, dall’Ufficio di Stato Civile del Comune di residenza del defunto o in quello in cui è sopraggiunta la morte dello stesso. Esso attesta ufficialmente la morte di una persona e include tre fondamentali informazioni che ne definiscono univocamente il trapasso:

  • Nome, cognome e stato civile;
  • Data e luogo del decesso;
  • Numero di protocollo (registrazione) dell’atto di morte da cui risulta il decesso.

Il certificato di decesso può essere richiesto da tutti coloro che abbiano la necessità di dichiarare la dipartita di una persona a condizione di conoscerne gli estremi anagrafici.

A tal proposito è importante rammentare la profonda differenza che intercorre tra l’atto di morte e il certificato di morte onde evitare di imbattersi in spiacevoli disguidi e conseguenti noie legate a procedure burocratiche errate.

L’atto di morte è l’atto attraverso il quale un ufficiale di stato civile (generalmente un funzionario del Comune) certifica, in sua presenza, la veridicità di una dichiarazione di morte di un individuo. Essa è presentata da un soggetto terzo che varia in funzione del luogo in cui avviene il decesso: normalmente un parente o un addetto dell’agenzia funebre se la dipartita si verifica tra le mura domestiche, un medico o un direttore sanitario se invece la scomparsa accade in ospedale. Nel documento l’ufficiale riporterà quindi nome, cognome, luogo, data di nascita, residenza e cittadinanza del defunto cui seguono le generalità del dichiarante.

Perché acquisire il certificato di morte

Sono molteplici le finalità per le quali è necessario ricorrere all’ottenimento del certificato di morte.

La motivazione più ricorrente è certamente legata alla dichiarazione di successione che viene presentata dagli eredi all’Ufficio delle Entrate entro 12 mesi dalla morte. Tra i documenti allegati che ne attestano la validità giuridico-amministrativa, è imprescindibile la presenza del sopracitato certificato.

Il suo utilizzo, inoltre, trova utilità ed efficacia in altre situazioni legate alla vita quotidiana di ogni persona come la regolazione dei rapporti con i fornitori di utenze domestiche (acqua, gas, luce, telefono) o semplicemente per informare l’INPS o qualsivoglia servizio previdenziale al fine di interrompere l’erogazione della pensione di sussidi di varia natura.

Oltre ai casi già citati, il certificato di morte si rende necessario anche per la richiesta di giorni di permesso di assenza dal lavoroda parte di soggetti che dimostrino di avere rapporti di parentela con il defunto.

Come e dove si richiede il certificato di morte

Come accennato in precedenza, il certificato di morte è rilasciato – esclusivamente a chi ne fa richiesta – dal Comune di residenza del defunto se il decesso è avvenuto nell’unità territoriale di competenza o altresì trascritto sui registri di stato civile o dal Comune dove è avvenuto il decesso (se differente da quello di residenza).

Richiedere il certificato di morte è estremamente semplice in quanto è possibile farlo ricorrendo alla modalità più conveniente per l’interessato. La prassi consiste nel compilare un apposito modulo (scaricabile dal sito istituzionale del Comune) e nel presentare lo stesso presso l’Ufficio di Stato Civile, l’Ufficio Anagrafe o l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) del Municipio di appartenenza. Il rilascio del documento è gratuito e tempestivo.

Qualora non fosse possibile presentarsi personalmente presso gli uffici competenti è possibile ottenere il certificato via fax, via posta, via PEC o mediante specifici servizi on-line allegando al suddetto modello (appositamente compilato e firmato) copia del documento d’identità del richiedente. In questi casi, invece, il certificato viene rilasciato in un arco di tempo stimato in circa due giorni lavorativi. Ogni certificato di morte rilasciato ha una validità illimitata.

Costo del certificato di morte

Per quanto attiene al costo del certificato di morte, il certificato viene rilasciato gratuitamente e non è richiesto il pagamento dell’imposta di bollo.

Autocertificazione di morte

In alcuni casi specifici, ai cittadini si offre la possibilità di utilizzare un’autocertificazione anziché il classico certificato di morte. Si tratta di una dichiarazione scritta in cui vengono riportate tutte le informazioni presenti nell’atto che sostituisce quali:

  • Generalità del dichiarante;
  • Grado di parentela rispetto al defunto;
  • Generalità del defunto;
  • Data e luogo del decesso

Non è necessario apporre alcuna marca da bollo sull’autocertificazione la quale deve essere sempre accompagnata da una copia del documento d’identità del richiedente.

Il vantaggio più significativo relativo all’utilizzo dell’autocertificazione consiste nell’abbreviare le tempistiche delle procedure burocratiche (emissione e spedizione dei certificati). Contestualmente, si evita il rischio che il Comune, per problemi tecnici di corrispondenza, non risponda alle richieste pervenute via PEC, fax o posta.

Bisogna ricordare, però, che l’autocertificazione non è sempre utilizzabile: essa è ammessa, di norma, solo nei rapporti tra il cittadino e la pubblica amministrazione (Agenzia delle Entrate, INPS, etc.) e non in quelli tra privati (a meno di specifiche concessioni).

Come ottenere il certificato di morte a Milano

I cittadini appartenenti alla giurisdizione del Comune di Milano hanno la facoltà di richiedere il certificato di morte di un congiunto presentandosi presso gli Uffici del Municipio di competenza o usufruendo del semplice e pratico sportello dei servizi on-line (presente sul sito del Comune di Milano) che permette di stampare e ricevere via email il suddetto documento che ha a tutti gli effetti valore legale.

Tale procedura, come intuibile, consente al richiedente di risparmiare tempo evitando lunghe code allo sportello dell’ufficio.