Detrazione spese funebri e Legge di Bilancio 2018

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Si affronta di seguito il tema della detrazione delle spese funebri, anche alla luce dei cambiamenti introdotti dalla nuova Legge di Bilancio 2018: in quali casi il contribuente può usufruire della detrazione dall’IRPEF in sede di dichiarazione dei redditi, come si calcola la detrazione, quali sono le spese funebri detraibili, quali documenti servono per farne richiesta.

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Come si calcola la detrazione delle spese funebri

In base a quanto previsto dall’articolo 433 del Codice Civile, le spese funebri sono detraibili al 19% su un limite massimo di spesa di € 1.550 (per singolo decesso, non per anno solare) da applicare all’imposta lorda. I costi sostenuti per importi oltre questa soglia massima non sono quindi detraibili. Ne deriva che, per ogni funerale, il contribuente ha facoltà di ottenere dall’Agenzia delle Entrate un rimborso IRPEF pari al massimo a 294,50 € (ovvero, al 19% di 1.550 €).

Limite massimo detraibile per le spese funebri

Il tetto massimo di spesa per la detrazione delle spese funebri resta fissato, anche nel 2018, a € 1.550. Tale valore è riferibile al singolo decesso (e non all’anno solare) e resta tale anche nel caso in cui a partecipare alle spese funebri siano stati più soggetti.

Va a questo proposito segnalato il mancato accoglimento nella Legge di Bilancio dell’emendamento che avrebbe comportato una significativo aumento del tetto massimo detraibile (anche per eventuale realizzazione di opere lapidarie cimiteriali), fino ad un valore pari a € 7.500.

Abolizione del vincolo di parentela

Una delle più importanti modifiche introdotte dalla nuova normativa è l’abolizione del cosiddetto vincolo di parentela.

Come è noto, le spese funebri sono incluse nell’elenco dei costi detraibili nella dichiarazione dei redditi e risultano quindi presenti nel modello 730 precompilato, ordinario e nel Modello Unico, accanto ad altre voci di spesa come quelle mediche, sanitarie e legate all’istruzione.

Fino ad oggi, però, il contribuente poteva portare a detrazione le spese funebri solo ed esclusivamente nel caso in cui esisteva un rapporto di parentela tra lui e il caro estinto. Era inoltre richiesto che si trattasse di una parentela in linea retta (es. genitori e figli, nonni e nipoti) o collaterale (fratelli, zii e nipoti).

Con l’abolizione del vincolo parentale, introdotto dalla nuova Legge di Bilancio, tale requisito non esiste più: il contribuente può quindi detrarre dalle tasse anche le eventuali spese funebri sostenute per soggetti terzi, senza alcun grado di parentela o affinità.

Quali sono le spese funebri detraibili

In merito alla tipologia di spese funebri che possono essere detratte in base alla normativa, queste comprendono i costi sostenuti dal contribuente per:

  • l’organizzazione del funerale (es. acquisto della bara, servizio di onoranze funebri, ecc.)
  • acquisto della tomba e lavorazione sulla lapide
  • accessori funebri
  • eventuali premi di polizze pagati all’assicurazione per previdenza funebre o cimiteriale

Condizione essenziale per poter detrarre le spese funerarie dalla dichiarazione dei redditi è che tutti i costi sostenuti siano opportunamente documentati. A tal proposito, è richiesto al contribuente di conservare tutte le fatture e ricevute fiscali che attestano l’acquisto di servizi per l’organizzazione del funerale (es. fatture dell’agenzia di onoranze funebri, ricevute di versamento dei diritti cimiteriali, scontrini e ricevute per acquisto degli addobbi floreali, pubblicazione degli annunci funebri, ecc.), anche per rispondere ad un eventuale controllo dell’Agenzia delle Entrate.

Se le fatture sono intestate ad un solo soggetto ma partecipano più persone al pagamento delle medesime, è necessario che nelle fatture sia riportata un’annotazione, firmata dall’intestatario, compresiva della ripartizione dei costi. Ciò consentirà a ciascuno dei soggetti che si fanno carico della spesa di detrarre la propria somma nel modello 730 o modello Unico.

Occorre infine ricordare che, per poter usufruire del diritto alle detrazioni, deve essere rispettato il cosiddetto criterio di attualità. Con questa espressione ci si riferisce alla norma secondo cui le detrazioni sono ammesse solo per le spese legate da causa (decesso) ed effetto (spese funebri). Ciò significa che il contribuente può portare a detrazione unicamente le spese sostenute in occasione del decesso e non quelle effettuate prima dell’evento luttuoso (es. spese per acquisto di loculo, tomba o cappella familiare) o dopo lo stesso (spese per esumazione, trasferimento, reinumazione).